Sintomi e trattamento
Le onicomicosi sono la manifestazione clinica di un’infezione a carico di una o più unghia delle mani o dei piedi, causata da diversi tipi di funghi, lieviti e muffe.
A livello delle mani prevalgono le infezioni da Candida e quasi sempre sono secondarie.
Le modificazioni più frequenti di un’unghia parassitata da un fungo sono: distacco e/o ispessimento della lamina ungueale, macchie e/o striature gialle, biancastre o marroni, arresto della crescita, fino a distruzione nei casi più severi. Alcune fasce di popolazione sono più predisposte a questa onicopatia: diabetici, soggetti sottoposti a terapie immunosoppressive. A maggior rischio anche chi frequenta ambienti caldo-umidi, palestre e piscine.
Sintomi
La forma più frequente, l’onicomicosi subungueale laterale e distale, è spesso asintomatica. Il paziente si rivolge al medico o al farmacista per un disagio estetico più che per una sua reale percezione del problema. Nel caso di onicolisi distale o laterale, la lamina ungueale si presenta scollata dal letto ungueale ed è di colorazione banco-giallastra o marrone. Nella varietà ipercheratosica invece le lamine ungueali sono ispessite e il letto ungueale presenta un accumulo di squame che sollevano la lamina ungueale.
Trattamento
L’approccio terapeutico per le forme meno gravi ma più frequenti è quello topico. Due principi attivi possono avere un solido razionale terapeutico: l’amorolfina e il tioconazolo.
Amorolfina
L’amorolfina è un farmaco appartenente alla classe delle morfoline, ha un’azione fungistatica e fungicida.
L’amorolfina esplica la sua azione antifungina inibendo un particolare enzima chiamato squalene epossidasi. Questo enzima è coinvolto nel processo di sintesi dell’ergosterolo (uno sterolo che costituisce la membrana plasmatica delle cellule fungine).
In particolare, il compito della squalene epossidasi è quello di convertire lo squalene in squalene epossido che – in seguito ad altre reazioni enzimatiche – verrà poi trasformato in ergosterolo.
L’inibizione della squalene epossidasi provoca:
- Una riduzione del contenuto totale di ergosterolo all’interno della membrana cellulare fungina, ciò causa alterazioni della permeabilità della membrana stessa e malfunzionamenti delle proteine di membrana implicate nel trasporto di nutrienti e nella regolazione del pH cellulare;
- Un accumulo di squalene all’interno della cellula fungina che – quando raggiunge quantità troppo elevate – diventa tossico per la cellula stessa.
La posologia prevede 1-2 applicazioni alla settimana per 6-12 mesi. È una lacca non solubile in acqua, quindi occorre rimuoverne i residui con adeguati solventi prima di una nuova applicazione.
Tioconazolo
Il tioconazolo è un farmaco appartenente alla categoria dei derivati imidazoloici dotato di un ampio spettro d’azione che ne garantisce l’attività terapeutica sia nei confronti di lieviti, dermatrofiti e funghi sia nei confronti dei batteri Gram positivi.
Al pari degli altri antimicotici questo principio attivo, applicato per via topica, permea agevolmente le membrane, accumulandosi nel citoplasma e inibendo l’enzima 14 alfa metil lanosterolo demetilasi, determinando così :
- Ridotta sintesi di ergosterolo, elemento chiave per la struttura e per il funzionamento della membrana plasmatica;
- Accumulo di metaboliti intermedi che riducono l’attività dei vari enzimi di membrana, determinando pertanto una riduzione significativa della capacità di scambio ed energetiche.
La posologia prevede 1-2 applicazioni al giorno per 6-12 mesi
Il tutto si realizza senza che il principio attivo venga assorbito sistemicamente, limitando pertanto la comparsa di effetti collaterali e reazioni avverse.
Il consiglio in più
Per prevenire le infezioni micotiche e/o coadiuvare il trattamento antimicotico è consigliabile utilizzare per la detersione un detergente a ph acido (3.5 o 4.5) che garantisce una massima efficacia contro i batteri e le infezioni, soprattutto dopo l’attività sportiva o durante la stagione balneare, nella doccia, specie se effettuata con attrezzature di uso collettivo.
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