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Meduse: cosa fare in caso di contatto

Eccoci qui, di nuovo insieme con dei consigli utili per sopravvivere alla stagione estiva. Questa settimana parliamo di meduse.

Questo esserino meraviglioso attraverso i filamenti dei suoi tentacoli inocula un liquido urticante e dall’effetto tossico che provoca immediatamente una forte irritazione cutanea accompagnata da bruciore intenso, prurito e dolore, fino alla comparsa di piccole vesciche, circondate da un’area arrossata e in rilievo.

Come comportarsi

In caso di incontro ravvicinato con una medusa, è importante innanzitutto non farsi prendere dal panico, a maggior ragione se il contatto avviene al largo. Bisogna tornare a riva continuando a respirare normalmente e sforzandosi di resistere alla tentazione di grattarsi.

  1. Prima di tutto se alcuni filamenti della medusa restano attaccati alla pelle è necessario evitare che si rompano, perché più questi si rompono più veleno penetra nella pelle, occorre quindi evitare di sfregare la zona interessata.
  2. È importante lavare accuratamente la lesione, facendole semplicemente colare sopra un po’ della stessa acqua di mare in modo da ripulire la pelle dai residui della medusa e diluire la concentrazione della sostanza urticante. Se alcuni tentacoli rimangono attaccati alla pelle bisogna toglierli con la lama di un coltello, o una scheda plastificata, facendo attenzione a non rompere le vescicole che contengono il veleno.
  3. Attenzionenon usare acqua dolce o ghiaccio che, al contrario, favorirebbero il rilascio delle tossine. Per eliminare queste ultime non servono neanche disinfettanti come alcol o ammoniaca, che oltretutto possono aumentare l’irritazione.
  4. Da evitare anche il ricorso al calore (mediante l’applicazione di sabbia e pietre scaldate dal sole, per esempio). Occorrono infatti 40-50 gradi per disattivare il veleno, e in tal caso si correrebbe il rischio di ustionare la pelle.
  5. Dopo il trattamento con acqua salata, lasciare che l’area colpita si asciughi da sola. Nel giro di una ventina di minuti il grosso della reazione infiammatoria dovrebbe essersi ormai esaurito e la sensazione di dolore bruciante per buona parte calmata. Se resta il prurito, per alleviarlo può essere utile applicare una crema a base di idrocortisone che aiuta anche a curare l’infiammazione.

Fino a completa conclusione della reazione infiammatoria bisogna tenere coperta la parte interessata, evitando l’esposizione diretta al sole. La pelle di questa zona è infatti particolarmente sensibile ai raggi e tende a scurirsi di più, lasciando inestetiche macchie cutanee.

In alcuni casi il veleno è particolarmente potente e può penetrare in profondità, il rischio è che si formino delle bolle che vanno monitorate e se si dovessero rompere controllare che non si formi del pus, indice di infezione batterica. Se questa eventualità si verifica è bene rivolgersi al medico e utilizzare una crema antibiotica per qualche giorno.

Quando il rischio aumenta

In caso di soggetti allergici alla sostanza urticante delle meduse, il contatto può portare a uno shock anafilattico. Attenzione quindi a sintomi come:

  • reazione cutanea diffusa
  • mancanza di respiro
  • pallore
  • sudorazione
  • nausea e vomito
  • disorientamento.

Sono campanelli d’allarme che dovrebbero suggerire di recarsi subito al pronto soccorso per gli accertamenti e la terapia del caso.

ISSalute

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