La menopausa è una fase della vita di una donna in cui si verificano numerosi cambiamenti che coinvolgono tutti gli organi e apparati dell’organismo femminile.
A livello sistemico il calo degli estrogeni comporta la comparsa di sintomi vasomotori e psicologici, a cui possono seguire con il passare degli anni, atrofia genitourinaria, disturbi della sfera sessuale, patologie osteoporotiche e cardiovascolari.
Il sintomo precoce maggiormente riportato dalle donne in menopausa è rappresentato dalle vampate di calore, che affliggono circa l’80% delle pazienti. C’è, però, un sintomo di cui si parla poco che di solito si rende clinicamente evidente 4–5 anni dopo la menopausa ed è l’atrofia uro-genitale.
I sintomi associati all’atrofia genitourinaria sono molto frequenti, ma nonostante ciò si stima che solo il 25% circa delle donne che ne soffre comunica spontaneamente questi problemi al suo medico curante. Spesso le donne ritengono queste problematiche come fisiologiche conseguenze dell’invecchiamento, ma con il passare degli anni vedono aumentare i sintomi, in numero e gravità, e peggiorare notevolmente la qualità della
loro vita di donna.
Qual è la causa?
Il deficit estrogenico determina, in generale, cambiamenti a carico di tutti gli organi contenenti tessuto connettivo, dove si verifica una diminuzione del contenuto di collagene (cute, osso, pavimento pelvico e vasi sanguigni). Le cellule diventano atrofiche, il tessuto muscolare scheletrico si riduce e viene sostituito da tessuto adiposo. Il tessuto muscolare liscio riduce il proprio tono con degenerazione della propria innervazione. La pelle diventa più secca, perde tonicità e le rughe si fanno più marcate. Importanti cambiamenti si osservano anche a carico di tutto l’apparato uro-genitale femminile, che è particolarmente sensibile al declino estrogenico.
Abbiamo già detto (https://parafarmaciapiusalute.com/2020/02/06/acido-ialuronico-alleato-di-bellezza-e-salute/) che collagene e acido ialuronico non hanno solo una funzione estetica, come siamo portati a pensare a causa del sempre più frequente inserimento di questi attivi in prodotti cosmetici, ma hanno principalmente una funzione di sostegno.
A causa della carenza estrogenica tipica della fase di postmenopausa la mucosa vaginale presenta fibroblasti metabolicamente quiescenti, incapaci di produrre acido ialuronico e altre molecole necessarie per la produzione di una matrice extracellulare adeguata. Dal punto di vista clinico si riscontra secchezza vaginale, tendenza a infezioni recidivanti e frequenti microabrasioni spontanee, specialmente dopo i rapporti, estremamente dolorose per le pazienti. Questa situazione viene aggravata dalla riduzione del flusso sanguigno e dalle alterazioni epiteliali che comportano riduzione delle secrezioni vaginali, alterazioni della flora e aumento del pH vaginale.
L’atrofia vulvo-vaginale coinvolge anche uretra e vescica, nel loro insieme questi cambiamenti contribuiscono all’insorgenza di incontinenza urinaria. Inoltre l’alcalinizzazione del pH e i conseguenti cambiamenti a carico della flora batterica vaginale possono causare maggiore vulnerabilità ai patogeni, soprattutto E.Coli, aumentando il rischio di cistiti acute e ricorrenti.
Terapie non ormonali
Il trattamento dell’atrofia vaginale può prevedere l’uso di terapie non ormonali quali lubrificanti e idratanti a base di acido ialuronico ed elastina, stimolanti il trofismo vaginale e principi fitoterapici che risultano molto utili per dare sollievo dalla secchezza vaginale se il loro utilizzo è costante.
I fitoestrogeni sono sostanze di natura vegetale, non steroidee, in grado di legarsi ai recettori per gli estrogeni. Le principali attività di queste sostanze sono:
- Azione simil-ormonale: si legano ai recettori estrogenici innescando tutti i processi regolati da questi ormoni ma con effetti inferiori.
- Azione non-ormonale: inibiscono la differenziazione e la proliferazione delle cellule maligne, con proprietà antiossidante, antiinfiammatoria e antiipertensiva.
Le principali fonti naturali sono la soia e il trifoglio rosso. Gli isoflavoni sono la famiglia di fitoestrogeni che possiede la più elevata attività estrogenica, interagendo con i recettori per gli estrogeni distribuiti su tutto l’organismo.
Le evidenze cliniche relative al loro uso per via sistemica documentano un miglioramento dell’aspetto cutaneo, una riduzione della sintomatologia menopausale, del rischio cardio-vascolare e di cancro della mammella.
A livello cutaneo si è dimostrata una spiccata azione antiossidante, legata alla protezione dei mitocondri dai danni ossidativi, e uno stimolo sui fibroblasti alla produzione di collagene, elastina e componenti della matrice extracellulare.
A questo scopo esistono formulazioni a base di fitoestrogeni per uso topico con attività emolliente, lenitiva, idratante e lubrificante.
Rieducazione del pavimento pelvico
Per ridurre i problemi di incontinenza è utile praticare degli esercizi molto semplici che hanno lo scopo di stimolare e rieducare il pavimento pelvico.

Pronte?!
Cominciamo:
- Posizione semiseduta
- contrarre i muscoli del pavimento pelvico per 1-2 secondi mentre si espira, poi rilasciare completamente per 4-5 secondi. Ripetere 5 volte.
- contrarre i muscoli del pavimento pelvico per 5 secondi (senza trattenere il fiato) e rilasciare completamente per 10 secondo. Ripetere 5 volte.
- Posizione seduta leggermente inclinati in avanti ripetere gli esercizi del punto 1.
- In piedi con le anche leggermente piegate e le mani poggiate in avanti ad un tavolo ripetere gli esercizi dei punti precendenti.
Ripetere l’intera serie di esercizi 3 volte al giorno.